Ci sono progetti della vita di una classe che vanno condivisi perché aggiungono valore all’esperienza scolastica di ogni bambino e di ogni bambina, fuori e dentro la scuola. “Lettere dallo Spazio” è uno di questi.
Quest’anno con i bambini della classe abbiamo scelto di percorrere la strada della scrittura creativa e personale praticando l’attività antica della scrittura, a mano, di lettere.
Nei primi mesi di scuola è dunque partita una fitta corrispondenza che ha coinvolto compagni, maestre, genitori, amici. Poi, grazie alla brillante intuizione di una mamma della classe, le lettere dei ventiquattro alunni hanno preso la rotta dello spazio e sono state inviate, insieme a poesie e disegni, all’astronauta Luca Parmitano, capitano della Stazione Spaziale Internazionale in orbita.
Poco dopo, inaspettatamente, gli alunni e le alunne hanno ricevuto un regalo, una sorpresa che ha mostrato loro la bontà e la ricchezza delle belle persone. Luca Parmitano ha risposto alle ventiquattro lettere e lo ha fatto con tutta la generosità degli animi sensibili: ha inviato una lettera ad ogni bambino e ad ogni bambina, commentando ogni disegno, ringraziando per le parole poetiche. E lo ha fatto chiamando per nome ognuno di loro, rispondendo alle singole domande, regalando parole di speranza e passione. Con le sue lettere, raccontando passaggi importanti della sua esperienza di studente, di uomo, di astronauta ha mandato messaggi profondi che parlavano della bellezza della vita, delle sfide per arrivare ai sogni e del sacrificio necessario per realizzarli.
Lo scambio epistolare ha creato meraviglia, sì. Quella meraviglia che si prova ricevendo un regalo inaspettato e prezioso. Ma non è finita qui: il 2 maggio scorso i bambini e le bambine hanno invitato il loro capitano ad incontrarli sul web, a conoscere le facce di chi ha bevuto in un solo sorso le sue parole stropicciando le mail a furia di leggerle… E il capitano dal cuore d’oro ha risposto ancora una volta e si è presentato all’appuntamento per regalare nuove storie. In videoconferenza, ha esortato i bambini a credere nei bei progetti di vita che si costruiscono fin da piccoli, a seguire passioni, ad essere tenaci e ottimisti. A prendersi cura di sé e del mondo che lui ha visto tante volte brillare dal cielo, nella sua bellezza e vulnerabilità.
Ricordando che, a volte, la vita “E’ come un sogno in cui possiamo volare senza ali o aerei ma sentirci felici sapendo che siamo svegli ed è la realtà”.
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